UniCredit taglia 5.500 dipendenti e 450 filiali in Italia.

UniCredit taglia 5.500 dipendenti e 450 filiali in Italia.
ansa - unicredit - Il palazzo Hall Unicredit in piazza Gae Aulenti, inaugurato oggi alla presenza del presidente del Consiglio Enrico Letta, Milano, 11 febbraio 2014. ANSA / MATTEO BAZZI

Il nuovo piano industriale presentato oggi 3 dicembre 2019 da Unicredit dal suo amministratore delegato jan-Pierre Mustier prevede lacrime e sangue per i suoi dipendenti con la chiusura di 450 filiali in Italia e una diminuzione di 8.000 bancari.

Nel 2023, anche grazie ai tagli previsti, Unicredit stima utili per 5 miliardi e buy-back da 2 miliardi.

Dal sole24ore:

Il piano Team2023 di UniCredit ha tra i suoi punti qualificanti una forte riduzione dei costi, in continuità con quanto già fatto dal Transform2019. Tra questi c’è anche quello del personale. UniCredit prevede una riduzione di circa 8mila addetti full time equivalent nell’arco del piano e la chiusura di 500 filiali tra il 2019 e il 2023.

Gli 8.000 tagli del personale si concentreranno soprattutto in Italia, Germania e Austria, dove il personale verrà ridotto complessivamente del 12% e verrà chiuso il 17% delle filiali. Il nostro Paese appare destinato a sostenere la parte più consistente degli esuberi: degli 1,4 miliardi di euro di costi di integrazione stimati per la loro gestione, infatti, 1,1 miliardi riguarderanno l’Italia (pari al 78% del totale) e solo
0,3 miliardi l’Austria e la Germania. Secondo le informazioni ricevute dai sindacati questo significa che i tagli da gestire in Italia saranno 5.500, mentre le filiali chiuse 450.

Sileoni: nel nuovo piano non è prevista alcuna assunzione e Unicredit guidata da Mustier è una banca nella quale i lavoratori hanno già fatto sacrifici: gli 8.000 esuberi inseriti nel nuovo piano industriale si andrebbero ad aggiungere ai 26.650 posti di lavoro tagliati dal 2007”. 

Secondo Sileoni inoltre,«non c’è da sorprendersi , adesso proveranno addirittura a dire che sono 2.000 in meno rispetto a quei 10.000 che la stessa banca ha fatto filtrare a fine luglio. Ma il giochetto è banale e si smascherano da soli. Il piano industriale così com’è non può nemmeno essere preso in considerazione».

 

 

 

 

 

 

 

Comunicato stampa della FABI

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